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Un albergo di lusso nel centro storico di Roma

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La più bella terrazza del centro storico di Roma si trova al Grand Hotel de la Minerve. Non è un’esagerazione: è l’unica infatti a dominare la cupola del Pantheon in tutti i suoi particolari, da una notevole altezza ma a distanza così ravvicinata. Ma non è tutto. Tra i tanti monumenti di Roma si profilano nettamente contro il cielo la cupola di S. Ivo costruita nel 1642 dal Borromini e l’altana del Quirinale. Se invece guardiamo giù nella piazza ci viene incontro l’opera più curiosa del grande Bernini: l’elefantino che regge un obelisco.

Il grande complesso del Grand Hotel de la Minerve, hotel 5 stelle lusso nel cuore di Roma, fu costruito nel 1620 per l’aristocratica famiglia dei Fonseca, di origine portoghese. Dalla fine del ‘700 è sempre stato un albergo di lusso.

L'albergo nel cuore di Roma

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Nel corso di tutto l’Ottocento il Grand Hotel de la Minerve è stato luogo privilegiato per la sua vicinanza al Pantheon, ai palazzi del Parlamento e l’ubicazione nel cuore della città. Numerosi artisti, ricchi aristocratici, eccelsi uomini di Chiesa ed intellettuali lo hanno scelto come loro residenza. In particolare diventa meta preferita di coloro che effettuano il "Grand Tour".

Nel 1891 nel cortile interno dell’albergo venne costruito il giardino d’inverno, oggi elegante hall. Dominata da una statua della Minerva che si erge imponente nella nicchia centrale, la hall è incorniciata da antiche colonne romane ed il suo tetto di cristallo permette di godere fino all’ultimo raggio la luce solare. E anche oggi, come allora, continua la tradizione pomeridiana del té accompagnato dalla musica di un pianoforte.

Personaggi illustri

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Durante la Rivoluzione del 1789 si rifugiò per breve periodo al Grand Hotel de la Minerve la principessa Massimo vedova del Duca Federico Cesi.
Il Minerva è uno dei protagonisti del libro "Diari Romani" di Ferdinand Gregorovius, che visse a Roma dal 1852 al 1874, il periodo del Gran Tour . Il noto studioso tedesco, originario della Prussia Orientale, viveva a Roma per scrivere la storia di questa città durante il Medioevo e, tra una ricerca e l’altra, frequentava spesso il Minerva con i suoi illustri clienti. Tra questi, l’ultima imperatrice del Messico, Carlotta di Baviera, moglie di Massimiliano d’Asburgo, che nell’ottobre del 1866 prese alloggio presso il Minerva insieme al suo seguito di fedeli.
Tra le memorie del Minerva i soggiorni di Stendhal e George Sand e le visite straordinarie, come quella di papa Pio IX, venuto ad incontrare il Cardinale Aguirre, vescovo di Guayaquir.
Oggi il Grand Hotel de la Minerve viene di continuo citato come punto d'incontro per appuntamenti intellettuali.

L'unicità di una collezione in un albergo di lusso

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A rendere unico il Grand Hotel de la Minerve contribuisce anche una collezione di statue. La già citata Minerva nella hall, le altre nel salone Olimpo al piano terra. Le opere sono dello scultore Rinaldo Rinaldi, della seconda metà dell’Ottocento, artista allievo del Canova e ammirato dalla Regina Margherita di Savoia.

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